Napoli, città conosciuta in tutto il mondo per la pizza, il cibo, la cucina, e il caffè, è anche ricca di attrazioni che ogni anno portano tantissimi turisti. Alcune delle bellezze architettoniche più importanti di Napoli c’è il Duomo di San Gennaro, il Palazzo Reale e il Palazzo Reale. Non solo, i turisti sono molto interessati anche alle sue bellezze naturali come il Vesuvio e il lungomare che s’affaccia sul bellissimo Golfo di Napoli.
Napoli è una città molto grande ed è uno dei principali centri della Campania, per questo motivo sempre più persone la raggiungono anche per sottoporsi a tecniche innovative, come ad esempio: l’intervento tricopigmentazione Napoli. Ma come funziona e quali sono le caratteristiche della tricopigmentazione? Scopriamolo insieme.
Tricopigmentazione: cos’è?
La tricopigmentazione è una tecnica innovativa, che si sviluppa su quella estetica della dermopigmentazione, e nel tempo diventa sempre più richiesta per sopperire ad alcune problematiche quali: diradamento dei capelli, alopecia e calvizie.
Questi problemi per essere risolti prevedevano un intervento invasivo come il trapianto di capelli. Oggi però grazie alla tricopigmentazione si può fare un intervento meno invasivo e risolvere il problema dal punto di vista estetico, ricreando un effetto rasatura sul capo.
La tricopigmentazione dunque permette di ricreare l’effetto della nascita del capello, questo è possibile grazie all’ago del dermografo che riesce a raccogliere i pigmenti cenere, che poi si possono impiantare sotto la cute del cuoio capelluto.
Quali sono le tecniche principali
Nel campo della tricopigmentazione a Napoli, e in tutta Italia, si possono richiedere tre tecniche differenti. La prima tecnica è l’effetto rasatura, quindi si procede a ricreare con dei micro-puntini, quell’effetto come se ci si fosse appena rasati la testa. In questo modo si elimina la stempiatura e la mancanza di capelli.
La seconda tecnica che viene richiesta in questo campo, specie da chi ha i capelli lunghi, è l’effetto densità. In questo caso, si agisce con il dermografo, inserendo i pigmenti nelle zone vuote del capo, oppure all’attaccatura dei capelli.
Infine, l’ultima tecnica, spesso richiesta da chi ha fatto un intervento alla testa o ha tentato un vecchio tipo di trapianto dei capelli, è quella che serve a coprire le cicatrici, andando ad agire sempre con dei micro-puntini, creati con i pigmenti cenere.
Differenze tra tricopigmentazione e tatuaggio capelli
In molti, conoscono il corso tricopigmentazione come “tatuaggio capelli”, ma questa tecnica si distanzia molto rispetto a quella del tatuaggio.
Ma quali sono le principali differenze? La prima differenza è data dalla composizione di quello che si utilizza al di sotto del capo. Per i tatuaggi si usano inchiostri e polveri metalliche, invece per i pigmenti della tricopigmentazione si usano delle particelle sintetizzate anallergiche.
La seconda differenza risiede nell’ago, quello per i tatuaggi è più doppio e liscio, mentre quello della tricopigmentazione è più doppio e ruvido per controllare il deposito dei pigmenti. Infine, tra i due interventi cambia lo strumento, per la tricopigmentazione si usa infatti il dermografo che è pensato appositamente per la cute del cuoio capelluto.