Famosa per il suo porto e il bellissimo Acquario, Genova è una città conosciuta per la sua importante posizione a livello marittimo e commerciale.
La città però è anche nota per la bellezza delle sue architetture quali: la Cattedrale di San Lorenzo, i Caruggi, il teatro lirico Felice e la fontana in bronzo che si trova in piazza Ferrari. Genova è una città molto grande e che offre molti servizi a chi vive nelle vicinanze e a coloro che si trovano in Liguria.
Tra i vari servizi che si possono trovare in città ci sono quelli in campo estetico. Tra i più richiesti del momento c’è ad esempio: la tricopigmentazione Genova. Ma come funziona la tricopigmentazione? Scopriamolo insieme.
Tricopigmentazione: cos’è e quali le tecniche?
La tricopigmentazione per chi soffre di calvizie, perdita dei capelli, alopecia o di malattie specifiche, è una soluzione estetica rapida e dai costi accessibili per riuscire a ottenere un effetto naturale che ricrei sul capo la presenza dei capelli.
La tricopigmentazione grazie all’uso di uno strumento specifico con un ago sottile e di pigmenti (solitamente color cenere), si riesce a ricreare o l’effetto rasatura sul capo o densità. L’effetto rasatura viene effettuato inoculando i pigmenti sottopelle con tanti puntini che ricreano proprio la sensazione che i capelli siano stati appena rasati.
L’effetto densità invece è pensato che le donne e gli uomini che hanno solo delle chiazze vuote sul capo. In questo caso con i pigmenti si va a creare un effetto naturale, di riempimento delle zone, ricreando in modo tridimensionale l’effetto dei capelli, dove ci sono le chiazze vuote.
Differenze tra tricopigmentazione e tatuaggio capelli
La tricopigmentazione e il tatuaggio capelli, per diverso tempo sono state accumunate. In realtà queste due tecniche sono sostanzialmente differenti, inoltre il primo intervento ha un effetto finale più naturale e meno artificioso. La prima differenza che troviamo tra tricopigmentazione e tatuaggio è nella durata, per il primo è limitata a due anni, quindi l’intervento è reversibile, nel secondo caso invece l’intervento è permanente.
La seconda differenza è data invece dai materiali e dai pigmenti impiegati. Il dermografo infatti ha un ago più sottile e agisce meno in profondità, rispetto a quello usato per il tatuaggio. I pigmenti invece non contengono minerali (come succede nei tattoo tradizionali) ma sono anallergici, quindi idonei per ogni tipo di pelle.
Infine, la tricopigmentazione è pensata appositamente per agire sulla pelle del capo, quindi non va a rovinare o seccare il derma.